Vai ai contenuti

Gaspare

Rassegna stampa

Inexibit

Web Magazine Ottobre 2015
Milano | The Open box e gli “Ash Works” di Gaspare Luigi Marcone
Articolo di FEDERICA LUSIARDI


Artribune
16 ottobre 2015
Gaspare. Polvere in un garage
Scritto da Ginevra Bria


Download Press Release in PDF Format


GASPARE
ASH WORKS
2013 – 2015

curated by
CHOGHAKATE KAZARIAN

OPENING
THURSDAY 24 SEPTEMBER 2015
6 - 9 PM
from 25 September to 30 December 2015 by appointment only

Two squares of ash, one realised directly on the wall, the other spread freely on the floor, corresponding to one another, presenting contemporaneously as installation, painting, drawing and environment. The creative process follows a very precise protocol that consists of the production of the ash that will form the very material of the work. Artist, curator and art historian, Gaspare is naturally aware of the historical icons invoked (rather than evoked), but when asked about his major influences he mentions artists who consider art as a “mental thing”.
While belonging to this strand of research (with antonymic pairings such as drawing/colour or conceptual/expressionist) Gaspare's work nevertheless has a material and autobiographical aspect. The dimensions of the work (170x170 cm) are those of the artist himself while the ashes derive from his daily labours. Those on the floor derive from earlier works the artist has burnt in recent years, while those on the wall are ashes obtained from burning pages of his own notes. His humanist education and his work as an art historian imply an historicizing of his artistic practice. In 2008, he established one of the protocols of a number of cycles of his future works, implying a retrospective rereading of his past works. He therefore conceived of a work that will be the first (entitling it Opera Prima, mixed media on canvas, 30x30 cm, from the series Opera 2008-2015) and burnt those that came before. He today uses the ashes of the burnt works for the creation of new works present as stratified deposits of his own past, in a cannibalistic and reflexive process. This is without doubt how the artist is to be interpreted when he defines his work as “self-critical”.
As a counterpoint to the “first” work the artist created in 2008, this ensemble would appear to be the “last” work, an artistic and biographical testament. It distils the very essence of Gaspare’s work in which each piece presents as first and last, in that each puts forwards a concept and at the same time concludes it. Each work has the ambition of being a definitive discourse, one that is found in the attraction to simple geometric forms and the choice of the colour (or non-colour) black. Gaspare uses black not for its chromatic power (and its metaphysical or expressionist potential), but rather as a “scriptural” and “conceptual” instrument. This is why rather than a specific black, he uses a concept of black, with its multiple variants from deep black to grey.
While in the cycles of earlier works the ash was used as a material that was at times stratified on canvas and at others photographed or bottled in liquid form, with the exhibition Ash Works 2013-2014Gaspare is using ash for the first time directly in the exhibition space, offering it without mediation to the spectator, as the survival from the destruction of his earlier work and as a substance for a possible renaissance.

Gaspare Luigi Marcone (1983) graduated in Art History and Criticism from the University of Milan (2006) where he has also worked in the Department of Art History (2007-2010). He has curated exhibitions and published critical texts on various 20th and 21st Century artists. His research investigates the cyclical relationship of destruction and regeneration, being and non-being through fire, ash, writing and the stratification of heterogeneous materials. Recent solo shows: Gaspare Opera Prima, Lakeside Art Gallery, Verbania, 2010; Gaspare Logos, Raffaella De Chirico Galleria d’Arte, Torino, 2011-12; Gaspare Works/Words 2008/2012, Galleria Melesi, Lecco, 2012.

Choghakate Kazarian (1984) Choghakate Kazarian is a curator at the Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris where she has recently curated the exhibitions Lucio Fontana. Rétrospective (2014) and Henry Darger 1892-1973 (2015). She has published historical and critical articles on Marcel Duchamp. She also teaches at the École du Louvre, Paris.

Ash Work#1, September 2013, ash on wall, 170x170 cm.
Ash Work#2, September 2015, ash on floor, 170x170 cm (environmental dimensions following dispersal).







GASPARE
ASH WORKS
2013 – 2015


a cura di
CHOGHAKATE KAZARIAN

INAUGURAZIONE
GIOVEDì 24 SETTEMBRE 2015
ORE 18-21

dal 25 Settembre al 30 Dicembre 2015 solo su appuntamento


Due quadrati di cenere, uno realizzato direttamente sul muro l’altro disperso liberamente sul pavimento, l’uno rispondente all’altro, si presentano contemporaneamente come installazione, pittura, disegno e ambiente. Il processo creativo segue un protocollo molto preciso che consiste nel produrre la cenere che verrà a costituire il materiale dell’opera. Artista, curatore e storico dell’arte Gaspare è naturalmente consapevole delle icone storiche invocate (piuttosto che evocate) ma quando gli si chiede quali siano le sue grandi figure di riferimento ricorda artisti che considerano l’arte come una “cosa mentale”.
Nonostante la sua inscrizione in questa linea di ricerca (in una coppia di antinomie fra disegno/colore o concettuale/espressionista) il lavoro di Gaspare ha comunque un aspetto materico e autobiografico. Le dimensioni dell’opera (170x170 cm) sono quelle dell’artista stesso mentre le ceneri provengono dal suo lavoro quotidiano. Quelle sul pavimento hanno per origine opere precedenti che l’artista ha bruciato in questi anni mentre quelle sul muro sono ceneri ottenute bruciando i suoi fogli di appunti. La sua educazione umanistica e la sua attività di storico dell’arte implicano una “storicizzazione” della sua pratica artistica. Così nel 2008 impianta uno dei protocolli di alcuni cicli di sue opere future, implicando una rilettura retrospettiva delle sue opere passate. Pensa quindi a un’opera che sarà la prima (intitolandola Opera Prima, tecnica mista su tela, 30x30 cm, della serie Opera 2008-2015) e brucia le precedenti. Le ceneri delle opere distrutte che usa oggi per la creazione di nuove opere si presentano come depositi stratificati del suo passato, in una pratica cannibale e autoriflessiva. È sicuramente così che si deve interpretare l’artista quando definisce il suo lavoro come “autocritico”.
Come contrappunto all’opera “prima” che l’artista ha realizzato nel 2008, questo complesso pare come l’opera “ultima”, come un testamento artistico e biografico. È in sintesi il principio stesso di tutto il percorso di Gaspare, dove ciascuna opera si presenta come la prima e l’ultima, in quanto ognuna pone un concetto e contemporaneamente  lo chiude. Ogni lavoro ha l’ambizione di un discorso definitivo, che si trova nell’attrazione per le forme geometriche semplici e la scelta del colore (o non-colore) nero. Gaspare non usa il nero per il suo potere cromatico (e le sue possibili potenzialità metafisiche o espressioniste) ma piuttosto come strumento “scritturale” e “concettuale”. Dunque per questo non usa un nero specifico ma piuttosto un concetto di nero, con le sue molteplici varianti dal nero oscuro al grigio.
Mentre nei cicli di opere precedenti la cenere era utilizzata come materiale a volte stratificato su tela a volte fotografato oppure messo in bottiglia in forma liquida, con la mostra Ash Works 2013-2015 Gaspare usa la cenere per la prima volta direttamente nello spazio espositivo, offrendosi senza mediazione allo spettatore, come sopravvivenza della distruzione del suo lavoro anteriore e sostanza per un possibile rinascimento.

Gaspare Luigi Marcone (1983). Laureato in Storia e Critica dell’Arte all’Università degli Studi di Milano (2006) dove è stato collaboratore del Dipartimento di Storia dell’Arte (2007-2010). Ha curato esposizioni e pubblicato testi critici su vari artisti del XX e XXI secolo. La sua ricerca indaga il rapporto ciclico di distruzione e rigenerazione, essere e non-essere, attraverso il fuoco, la cenere, la scrittura e le stratificazioni di materiali eterogenei. Recenti mostre personali: Gaspare Opera Prima, Lakeside Art Gallery, Verbania, 2010; Gaspare Logos, Raffaella De Chirico Galleria d’Arte, Torino, 2011-12; Gaspare Works/Words 2008/2012, Galleria Melesi, Lecco, 2012.

Choghakate Kazarian (1984) Choghakate Kazarian è curatrice del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris dove ha recentemente curato le mostre Lucio Fontana. Rétrospective (2014) e Henry Darger 1892-1973 (2015). Ha pubblicato contributi storico-critici su Marcel Duchamp. Insegna all’École du Louvre, Paris.

Ash Work#1, September 2013, cenere su muro, 170x170 cm.
Ash Work#2, September 2015, cenere su pavimento, 170x170 cm (misure ambientali dopo la dispersione).



Torna ai contenuti