Antonio Catelani
ANTONIO CATELANI
ALA BATTENTE
a cura di / curated by
GASPARE LUIGI MARCONE
MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2024
ORE 18-21
dal 18 settembre al 30 ottobre 2024
solo su appuntamento
Il nuovo lavoro di Antonio Catelani (Firenze, 1962) per The Open Box intitolato Ala battente (2023) nasce dal genius loci, un parallelepipedo bianco con un’apertura pieghevole-basculante, proseguendo, al tempo stesso, una riflessione e una prassi iniziate dall’artista da oltre un decennio. Il lavoro, infatti, fa parte del “ciclo” Abwesenheiten in Preuβisch Blau (Assenze in Blu di Prussia) nato nelle lande tedesche dove l’artista ha risieduto e lavorato per molti anni.
Ala battente, diversamente dagli altri lavori del ciclo, si presenta come “oggetto pittorico-scultoreo-installativo” e vive di un “minimalismo apparente”. Due tele rettangolari si toccano ciascuna su un lato orizzontale, non aderendo completamente alla parete, creando l’illusione di un’immagine spezzata, sdoppiata o piegata. In realtà l’opera si apre al mondo, leggera, eterea come ombra del blu.
Usando un telaio serigrafico come semplice filtro, l’artista predispone un processo che porta il colore a trasferirsi sulla tela; il tessuto serigrafico definisce la trama mentre la materia pittorica si trasforma in immagine, autonomamente. Lavorando sul piano orizzontale, la genesi e il processo rievocano una stratificazione quasi geologica, dove la variabile temporale gioca un ruolo primario. Nel tempo l’immagine si “autoforma” e si “automodifica”; il blu di Prussia, nella variante usata da Catelani, è un colore destinato al mutamento, ovvero all’ossidazione. Dal cielo alla terra passando dall’acqua si potrebbe pensare. D’altronde la storia del blu di Prussia è velata da leggende alchemiche. Si racconta, inoltre, che sia nato per errore. Tutti elementi che hanno affascinato artisti e scrittori negli ultimi secoli.
Sezionando il titolo tedesco del ciclo, il lavoro si presenta come “entità”. Le essenze e le assenze, in apparente contraddizione, sono molteplici e creano un percorso che riporta all’entità originaria del fare artistico. Per esempio: l’essenza visiva del blu di Prussia è destinata a divenire assenza dello stesso blu vista la futura trasformazione in immagine bruna, rugginosa. L’assenza del fare pittorico della mano dell’artista – delegato al processo meccanico del telaio serigrafico – diviene essenziale nella sua assenza. Questo percorso è interrotto dall’unico atto manuale di Catelani: sui margini laterali si possono intravedere gli unici segni umani ovvero le impronte, gestuali, del pollice dell’artista che ha delimitato e ricreato lo spazio pittorico o meglio ha concretizzato il “suo” spazio dell’immagine.
Didascalia:
Ala battente, 2023, olio su tela, misure complessive (due tele) circa 192 × 136 cm
THE OPEN BOX
Via G.B. Pergolesi 6
MILANO
www.theopenbox.org
info.theopenbox.org@gmail.com
+393382632596
ANTONIO CATELANI
ALA BATTENTE
a cura di / curated by
GASPARE LUIGI MARCONE
OPENING
WEDNESDAY 18 SEPTEMBER 2024
6-9 PM
from 18 September to 30 October 2024
by appointment only
The new work by Antonio Catelani (Florence, 1962) for The Open Box entitled Ala battente (Beating Wing, 2023) was born out of the genius loci, a white parallelepiped with a folding-tilting aperture that also represents a continuation of reflection and practice initiated by the artist more than a decade ago. The work is in fact part of the “cycle” Abwesenheiten in Preuβisch Blau (Absences in Prussian Blue) born in the German Lands where the artist has lived and worked for many years.
In contrast with the other works in the cycle, Ala battente presents as a “pictorial-scultptural-installative object” and emanates an “apparent minimalism”. Two rectangular canvases touch one another along a horizontal side and by not completely adhering to the wall create the illusion of a split, doubled or folded image. In reality, the work opens to the world, as light and ethereal as the shadow of the blue.
Using a silkscreen frame as a simple filter, the artist establishes a process that leads to the colour transferring itself to the canvas; the silkscreen fabric defines the texture while the paint independently transforms into image. Working on the horizontal plane, the genesis and the processes evoke an almost geological stratification in which the temporal variable plays a primary role. Over time, the image “self-forms” and “self-modifies”; the Prussian Blue, in the variant used by Catelani, is a colour destined for change in the form of oxidation. From sky to earth, passing by way of water, one might think. Then again, the history of Prussian Blue is veiled by alchemical legends and it is said, moreover, that it was born out of an error. All elements that have attracted artists and writers over recent centuries.
Analysing the German title of the cycle, the work presents as an “entity”. The multiple essences and absences, in apparent contradiction, create a path that leads back to the original entity of artistic production. For example: the visual essence of the Prussian Blue is destined to become the absence of that same blue given its future transformation into a brownish, rusty image. The absence of the painterly gesture by the artist’s hand – delegated to the mechanical process of the silkscreen frame – becomes essential in its absence. This path is interrupted by Catelani’s only manual action: we can glimpse the only human marks on the lateral margins, namely the gestural thumbprints of the artist who delimited and recreated the pictorial space, or rather concretised “his” space of the image.
Caption:
Ala battente (Beating Wing), 2023, oil on canvas, overall dimensions (two canvases) around 192 × 136 cm
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